giovedì 5 marzo 2015

Un gruppo che mi ha cambiata

Correva l'anno 1994, avevo solo dieci anni, ma sentivo la necessità di fare qualcosa che mi impegnasse al di fuori della scuola.. qualcosa che abbracciasse le mie passioni e mi facesse crescere come persona, oltre che
per fare nuove amicizie.

Un'amica portò a scuola un volantino: "Gruppo folkloristico MAJORETTES FOLK VENETO cerca nuovi componenti.." ecc ecc.

Ricordo nitidamente quel giorno: era una giornata di sole, la scuola era appena iniziata e faceva ancora caldo. Entrai in cucina. I miei stavano pranzando. Abitavamo in quella casa da un paio di mesi ed ero in piena fase "cambiamenti". Dissi: "ma', pa', posso andare a vedere questa cosa?".
Mia mamma ne fu entusiasta, ma alla prima serata di prove (un giovedì) mi portò papà.
Da lì iniziò un percorso straordinario: rispetto per gli altri, disciplina, condivisione, unione, lavoro di squadra, ..e poi viaggi, amicizie, le prime cotte...
A ripensarci mi viene il nodo alla gola perchè ha davvero significato molto per me.
E' stato un cammino importante nella mia crescita, e mi ha insegnato ad aprirmi agli altri, ho lasciato da parte la timidezza e ho fatto uscire la mia personalità, la grinta e l'entusiasmo.

Una sera a settimana, dalle 20 alle 22, dedicata alle prove.
Io ero una pompom baby (quando sono entrata nel gruppo io c'erano le "minirettes", cioè un gruppetto di majorette dai 12 anni in giù). C'erano poi i pom pom senior, le bandiere e in testa le mazziere: ecco, loro. Erano solo 7. La mia ammirazione andava a loro, con la divisa diversa, a trainare il gruppo lungo le strade in parata... le adoravo! ..non potevo immaginare il mio percorso poi.
Dietro a noi ventagli, rullanti e tamburi imperiali e poi la banda.

Eravamo numerosi all'epoca: sforavamo i 100 elementi. Uscivamo con 2 pullman carichi, e non vi dico cosa succedeva durante le trasferte! 
(Poster che ritrae il gruppo)


Ricordo i maxi carnevali a cui partecipavamo, in cui dai carri fioccavano caramelle e la gente rovesciava gli ombrelli per raccoglierle, palloni e altri premi; feste dove gli ospiti d'onore erano sempre vips, come Maddalena Corvaglia, Massimo Giletti, Striscia la Notizia, la Sellerona Ela Weber, Serena Grandi, e tanti altri. Ogni domenica un'uscita. Ogni volta una magia.
Mi vengono alla mente i viaggi all'estero, i raduni folkloristici in cui si riunivano bande e majorettes da tutto il mondo: uno spettacolo per gli occhi e per il cuore!
(raduno bandistico a Lille, Francia)

...era una grande famiglia. Eravamo tutti uniti. Era un gruppo molto conosciuto, forte e strepitoso, ricco di premi e riconoscimenti, capitanato dal Maestro Remigio Maniero.

 (articoli di giornale inerenti al gruppo prima che io ne facessi parte)

Mia mamma entrò a far parte del gruppo insieme a me, quasi subito, come collaboratrice, e devo dire che la cosa ci ha unite ulteriormente e ci ha rese ancor più complici. Nel gruppo c'erano intere famiglie, chi suonava e chi ballava.. tutto per pura passione, per divertire e rallegrare la gente. Tutto gratuitamente con la ricompensa della gioia e della festa di fine anno musicale... beh: quella era favolosa, a partire dalla cerimonia della mattina al party che durava un giorno intero!



Ma torniamo a noi. A me.
Restai "pom pom" per molti anni; ovviamente, crescendo, passai nel gruppo delle grandi. Qualche volta sfilavo con la bandiera, ma il mio obiettivo era diventare mazziera.. era il mio sogno fin dall'inizio. Chiedevo sempre al Maestro se poteva cambiarmi, ma niente da fare.
Ma un bel giorno (dopo che a casa provavo e riprovavo) mi presentai alle prove non con una mazza, bensì con due. Due mazze in contemporanea. Al maestro brillarono gli occhi e mi affiancò subito Federica, una ragazza che diventò la mia spalla in ogni uscita. Così diventai bi-mazziera e la novità fu accolta bene. Ero al settimo cielo, finalmente potevo ballare come avevo sempre sognato!

Gli amici abituali di paese non mi capivano.. non potevano comprendere quello che vivevo. I fine settimana li passavo col gruppo e quindi persi per strada molte amicizie. Non importava, io guardavo sempre il mio percorso e le nuove amicizie non tardarono ad arrivare.
Crescevo.. maturavo.. vivevo circondata da persone di ogni età che però condividevano una passione comune. Ho imparato tante cose. Ho abbracciato realtà diverse dalla mia. Ho dato e ricevuto.. ho donato sorrisi e ricevuto felicità. Vivere la banda da dentro non è come vederla da fuori.

Se ripenso ai dettagli riesco a sentire dentro me l'entusiasmo che ancora ribolle.. l'energia che mi regalavano i rullanti quando, prima di iniziare la sfilata, si mettevano a fare "rulli scatenati".. e il nome è tutto un programma.. in pieno stile Safri Duo in "Played a live".


E poi lui, il pezzo memorabile che tutti adoravano: SUPERMUSIC. Una carica unica!
(clicca qui per vedere il video)


Non era come adesso. Lo svago e il divertimento erano davvero sani.
Peccato non ci fossero gli smartphone, altrimenti avrei immortalato molte più avventure.. ma il ricordo rimane vivo e acceso dentro me.. dentro noi! Ho infatti chiesto ad alcuni ex componenti che cosa è significato il gruppo per loro... queste le loro risposte











Ecco altre immagini.. ricordi indelebili che sono fissi nel nostro cuore: dalle sfilate alle premiazioni.





..poi arrivò il momento di scegliere.. giunse il tempo di concludere quest'avventura, e la decisione non fu facile. Piansi per nottate intere; fu una scelta sofferta, ma doverosa.
Ricordo ancora l'ultima uscita.. l'ultima volta che strinsi tra le mani le mie mazze..gli ultimi scatti..
Posso solo dire grazie a questo gruppo meraviglioso e alle esperienze che mi ha regalato!!!


 (io e il mio amico Leonardo durante la mia ultima uscita)





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